PRECESSIONE DEGLI EQUINOZI
ANA MARÍA SEGHESSO
La precessione degli equinozi risulta da un movimento della Terra che fa cambiare in modo lento ma continuo l'orientamento del suo asse di rotazione rispetto al cielo delle stelle fisse.
L'asse terrestre subisce una precessione una rotazione dell'asse attorno alla perpendicolare dell’eclittica, simile a quella di una trottola.
(L’eclittica è il percorso apparente che il Sole compie in un anno rispetto allo sfondo della sfera celeste).
Il movimento che l'asse terrestre compie nel suo spostamento attorno all'asse dell'eclittica, disegna un cono e percorre l'intera circonferenza di 360º in un periodo di 25.776 anni.
Insieme al sole, tutte le stelle compiono lo stesso movimento.
Il moto di precessione degli equinozi è un mecanismo tecnicamente complesso, più complicato da comprendere rispetto ai moti di rotazione e traslazione, scoperti molti secoli dopo nell'Europa occidentale.
Questo fenomeno era noto molti secoli prima che Copernico e Galileo formulassero la teoria eliocentrica nel XVI secolo.
La precessione cambia la visione terrestre dell'aspetto del cielo.
Nell'emisfero settentrionale: la costellazione dello Scorpione è visibile in estate e quella di Orione in inverno. Tra 12.000 anni, a 180º dalla circonferenza, lo Scorpione sarà in inverno e Orione sarà visibile in estate.
Alcuni storici attribuiscono la scoperta della precessione degli equinozi a Ipparco di Nicea, datata dal 147 al 127 a.C. (prima di Cristo) Si suggerisce anche il nome di Cidenas, che avrebbe scoperto questo spostamento due secoli prima, nel 340 a.C.
Cidenas è stato un astronomo-astrologo, sacerdote e matematico babilonese.
Tuttavia, lo storico greco Erodoto, menziona nel suo libro "Storie" la precessione degli equinozi in una data precedente a Ipparco e Cidenas.
Erodoto, nacque ad Alicarnasso e visse tra il 484 e il 425 a.C.
È considerato il padre della storiografia.
Compì numerosi viaggi, lasciando molti aneddoti di natura etnografica nel suo lavoro diviso in nove libri, "Storie", letteralmente "indagini, esplorazioni".
Nel paragrafo 142 del libro II, riporta notizie e storie ascoltate da sacerdoti egiziani in relazione alle generazioni passate dal primo re d'Egitto all'ultimo che regnarono allora.
Esse "contavano 341 generazioni umane e in quel periodo di tempo altrettanti erano i sommi sacerdoti e i re (faraoni)".
Storie, II, 142
“Orbene, 300 generazioni d’uomini rappresentano 10.000 anni, dato che tre di esse completano un secolo. E le 41 generazioni che ancora restano, quelle che si aggiungevano alle 300, fanno 11.340 anni (1)
Così, essi dicevano, in 11.340 anni, nessun dio era stato tra loro in forma umana. Né all'inizio né più tardi, tra gli altri re che regnarono in Egitto, s’era verificato, a sentir loro, alcunchè di simile.
In questo periodo di tempo, raccontavano, il Sole si sviò quattro volte dall’usato suo corso: due volte sarebbe sorto di là dove ora tramonta; e dove ora sorge, ivi due volte sarebbe tramontato. Nulla in Egitto, durante tutto questo tempo, ebba a subire mutamenti: né i prodotti della terra, né quanto veniva dato dal fiume, nemmeno il decorso delle malattie o le cause di morte ".
Il Sole è il centro del Sistema, no la terra.
Teoria astronomica Eliocentrica.
Questa teoria pone il Sole al centro del sistema di orbite dei pianeti e si contrappone a quella Geocentrica, che prevedeva invece la Terra al centro del sistema solare.
Il ritardo, rispetto a Sumeri, Babilonesi e Greci, è notevole.
L'astronomia dei Sumeri e dei Babilonesi, VIII secolo prima di Cristo, cioè 2700 anni fa dei nostri tempi e 2200 anni prima delle teorie di Galileo e Copernico, che imposero il Sistema Eliocentrico.